Descrizione prodotto
Il B-24 fu un bombardiere pesante quadrimotore impiegato durante la seconda guerra mondiale. Le principali caratteristiche del Liberator sono la forma dell’ala (detta Davis) stretta e allungata posizionata nella zona medio-alta della fusoliera, la coda composta in due derive di forma ovale e, la più importante, il carrello in posizione a triciclo.
Ciò permetteva ai piloti di poter guardare direttamente la pista fuori dalla cabina senza dover serpeggiare durante il rullaggio come gli aerei che avevano il ruotino in coda. Era una macchina molto versatile, ma non troppo amata dagli equipaggi in quanto a differenza del suo predecessore B-17, che si era rivelato incredibilmente robusto essendo in grado di tornare alla base anche con parti vitali gravemente danneggiate, il B-24 non era in grado di sopportare seri danni in combattimento. Paradossalmente, questo era dovuto alle sue avanzate caratteristiche strutturali (soprattutto dell’ala, progettata con profili laminari ed elevate caratteristiche aerodinamiche) che si traducevano però in una debolezza della struttura, che spesso, se colpita nei punti di forza, poteva cedere completamente spezzandosi di netto. Nonostante i suoi punti deboli, terminò la guerra come l’aereo statunitense più costruito (oltre 18.000 velivoli) e assieme al B-17 divenne immediatamente il bombardiere di punta dell’USAAF. Leggermente più capiente e veloce del B-17 come contro aveva una quota operativa più bassa e questo faceva sì che venisse colpito e abbattuto più frequentemente per mano della contraerea nemica. Pesantemente armato, era dotato di 10 mitragliatrici Browning calibro 12.7mm posizionate su torrette. Il B-24 però era molto difficile da pilotare e con i suoi comandi abbastanza rigidi non rendeva vita facile ai piloti sopratutto nel mantenere le formazioni serrate. L’accesso per l’equipaggio era nella parte posteriore dell’aereo. Per arrivare alla cabina di pilotaggio il passaggio interno era molto stretto sopratutto considerando che si indossava anche il paracadute. Molto spesso questa difficoltà nel passaggio per dirigersi forzaramente in coda comprometteva la possibilità di salvarsi nel caso fosse stato necessario lanciarsi dall’aereo in volo visto che era anche l’unica via di fuga. Per questo motivo il Liberator venne soprannominato dagli equipaggi ‘The Flying Coffin’ (la bara volante).
Titolo: B-24 – Liberator
Autore: Mantelli – Brown – Kittel – Graf;
Editore: Edizioni R.E.I.
Formato PDF con Adobe DRM
ISBN: 9782372970228
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