Descrizione prodotto
Carlo d’Angiò è il cavaliere che campeggia al centro dello stemma d’Ancona. Lo sostiene, senza porre dubbi, l’ultimo governatore pontificio di Ancona, conte de Quatrebarbes. Dopo giorni di lotte accanite, con suo grande rammarico, lo stemma pontificio, il 29 settembre 1860 doveva essere abbassato per far posto allo stemma sabaudo, significando la fine del potere temporale dei Papi nelle Marche. La descrizione degli avvenimenti di parte pontificia per la difesa di questo potere è il filo conduttore del presente volume, che pone Ancona al centro degli avvenimenti del 1860. Avvenimenti che sono descritti nell’ottica di coloro, i legittimisti cattolici, che volevano difendere questo potere, perdurante da oltre tre secoli, che ritenevano indispensabile per l’esercizio della missione del Papa e della Chiesa Cattolica.
Nel adottare il principio che è con la geografia che qualsiasi storia deve iniziare, caro all’Autore, il volume dedica ampio spazio ad Ancona come città e come piazzaforte. Ne esce un quadro di come Ancona era nel 1860, un quadro che si può considerare come il punto di partenza dello sviluppo, non solo urbanistico, della Dorica negli ultimi 150 anni.
Nella prima parte del volume, che è questo Tomo I, viene presentata Ancona come era nel 1860, ovvero dopo oltre tre secoli di dominio papale. Ancona nella sua struttura urbanistica, tutta racchiusa entro le mura, in cui le opere militari di difesa, forti, bastioni, portelle, mura si alternano con i simboli e i luoghi della Chiesa, in particolare chiese e conventi. Ad Ancona accorsero per la difesa dei diritti della Chiesa la gran massa dei legittimisti di tutta Europa, escludendo o emarginato l’elemento “italiano” chiamato con una parola estremamente significativa “indigeno” o romano; aspetto questo che sottolinea come la Chiesa della seconda metà dell’ottocento era contraria al processo unitario italiano e sosteneva con tutte le sue forze i suoi diritti temporali; una convinzione che oggi appare non solo superata, ma aberrante nella visione della Chiesa universale, riferimento di tutti i popoli di buona volontà. Questo Tomo I è la fotografia, quindi, di Ancona, nel 1860; Ancona dentro le sue mura in una visione conservatrice e rivolta al passato di una città dalla vocazione cosmopolita e marinara. Gli avvenimenti come sono descritti fanno emergere una azione, da parte dei responsabili pontifici, piena di errori politici, sociali, economici, diplomatici e, soprattutto militari, che agevolò non poco l’affermarsi della temuta quanto odiata “rivoluzione”, tanto che le vittorie dei Sardi, ovvero degli Italiani, ottenute in questo modo, per la facilità con cui sono state conseguite, oggi non vengono considerate importanti, come in realtà sono, ma sostanzialmente disconosciute. Un oblio che coinvolge anche Ancona, nella Storia nazionale, che in questo passaggio, per lei fondamentale dallo Stato preunitario allo Stato nazionale perdette uno dei suoi monumenti più qualificanti e rappresentativi; la Lanterna, simbolo della essenzialità della sua vocazione commerciale e marittima. Un volume che vuole sottolineare che il nostro Risorgimento, in questa appena passata data anniversaria del 2011, più che celebrarlo va conosciuto e, possibilmente, studiato. Così come la Storia di Ancona.
Titolo: L’ultima difesa pontificia di Ancona 7-29 settembre 1860 – Tomo I
Autore: Massimo Coltrinari;
Editore: Edizioni Nuova Cultura
Formato EPUB con Digital watermarking
ISBN: 9788861349063
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