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Metodologie Autogene

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Descrizione prodotto

Sono felice dell’invito a scrivere un’introduzione al libro di Luciano Palladino e
spero che questo lavoro sia un ulteriore mezzo per dare all’uomo una possibilità
di entrare in contatto con se stesso e avvicinarsi al suo Sé.
Luciano Palladino traccia un percorso molto ampio, forse per alcuni potrebbe
anche sembrare oltremisura.
In questa ricerca, infatti, si trovano una accanto all’altro riferimenti di ricerche e
pratiche di consapevolezza riportate da diversi pensatori e di diverse epoche.
Noi incontriamo H. Maturana, J. Gardner, Maria Teresa D’Avila, Dalai Lama,
G.I.Gurdjieff fino a Krishnamurti.
Inoltre, nel campo della ricerca autogena-autopoietica, vengono citate le ricerche
di un botanico sociologo fondatore della bionomia, L.F. Ward, e di un fisiologo e
storico della medicina, Karl Edward Rothschuh, il fondatore della bionomia in
medicina e, non per ultimo, con il pensatore I.H. Schultz, tanto ostinato quanto
tollerante e profondamente religioso da ideare il metodo autogeno.
Ci sono sempre più persone oggi che per ricercare il significato del loro inconscio
utilizzano Freud come strumento per giungere rapidamente ad
un’interpretazione maldestra della propria sessualità.
Allo stesso tempo altri, come succede da millenni, cercano Dio, riconoscendolo nel
grande disegno dell’universo ma nella quotidianità gli stessi non hanno alcun
interesse per le loro piccole e singole anime, considerate poco interessanti in un
mondo che privilegia la velocità.
Il tema di approfondimento ripreso attraverso la Teoria dei Sistemi di Von
Bertalanffy, uno dei biologi più importanti del ventesimo secolo, proprio attraverso
I.H. Schultz.
Schultz infatti, scrive in “Bionomen psychotherapie”: “Bertalanffy non manca di
sottolineare che gli effettivi risultati delle biologie, precedentemente note come
teoriche, nel senso della teoria delle macchine, rimangono completamente
intangibili, anche quando i risultati vengono messi in un altro contesto. Non si
tratta di modificare le fondamenta della scienza esatta, ma piuttosto uno sviluppo
della stessa, o meglio uno sviluppo dentro una più ricca esperienza,
corrispondente al sistema.” (pag. 49).
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Ancora I.H. Schultz scrive, cito il suo stesso corsivo, “l’esperienza principale
organismica può essere visto come un sistema che considera i fenomeni biologici
di base (struttura, sviluppo e funzione), è questo lo si può riconoscere nell’ordine
dinamico degli avvenimenti”.
Ancora Bertalanffy, “possiamo solo dire che questo dinamismo è l’essenza stessa
della vita” un contrasto che risolve le difficoltà dentro la biologia: quella tra “la
struttura e la funzione”, tra “la morfologia e la fisiologia”.
Nella citazione di Goethe: “nella natura vivente non esiste niente che non sia in
comunicazione con l’intero” dove l’espressione in lingua tedesca “Das Ganze” si
può tradurre come “l’intero non può essere senza un evento”.
La conformità del tutto rende ogni creatura per quella che è ed ogni creatura è solo
un tono, una tonalità di una grande armonia.
Basta citazioni, credo che Luciano Palladino abbia con la sua opera aperto una
porta verso una visione di un sistema complesso, quale è l’uomo e il mondo.
E’ successo, anche al mio caro amico Karl Wongtschowsky che apparteneva a
coloro che volevano sapere esattamente cosa succedesse dentro di loro. Lui è stato
un fenomeno nel settore della musica: l’esperienza drammatica
nell’autoconsapevolezza, soprattutto l’esperienza della sua vita con la musica
drammatica di Beethoven, Mozart o Wagner, e altri musicisti. Durante la sua lunga
analisi con un amico di I.H. Schultz, lo psicanalista londinese Walter Schindler, ha
eseguito brani musicali con il Training Autogeno e questo ha avuto un ruolo
molto importante per la musica e per il T.A. stesso. Infatti, quando io (Heinrich
Wallnöfer) con la mia chitarra suonavo in compagnia di Wongtschowsky e del suo
violino questa per me è stata come una seduta psicoanalitica. Come scrive Schultz:
questo è d’importanza vitale, proprio come un’appropriata quantità di ossigeno è
nutrimento vitale per il nostro organismo.
Alla fine di questa introduzione voglio segnalare ancora la presenza fondamentale
dei valori esistenziali citati dal libro di Schultz “Psicoterapia bionomica” tradotti da
W. Orrù e M. Ottobre Gastaldo, (pag. 114)
Non è molto importante giungere all’autorealizzazione per comprendere il
proprio inconscio o vedere l’irriconoscibile, quanto è importante il
riconoscimento della forza creativa autogena nell’esperienza pratica del
rilassamento.

Titolo: Metodologie Autogene
Autore: Luciano Palladino;
Editore: Edizioni ETImpresa
Formato PDF
ISBN: 9788895311838

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