Descrizione prodotto
Poco ancora si sa sul valore del “simbolo” nell’arte. Questo studio è un ulteriore tentativo, fra i tanti, di comprendere il messaggio nell’opera di Piero della Francesca (anche in rapporto al suo committente Federico da Montefeltro) comparandolo a quello di altri autori a lui vicini nel tempo (Raffaello, Parmigianimo, Dürer…) e a vicende e personaggi lontani dal suo tempo (l’architetto Hiram e re Salomone).Questo anche attraverso congetture, che comunque avvicinano (non avendo la pretesa della rivelazione) alla storia e alla vita di un personaggio, nel nostro caso Piero della Francesca, e a quanti, come lui, hanno realizzato con volontà qualcosa, non solo per se stessi ed il proprio orgoglio creativo, ma anche per l’umanità. Considero questo lavoro un omaggio al valore di tali uomini, sempre più rari. Non so se le congetture di questo lavoro su Piero della Francesca, portino luce a zone d’ombra del suo operare o ne appesantiscano l’interpretazione. Esse non potranno dimostrare niente se non l’interesse per quanto, con l’intelletto e la coscienza, prima di noi, altre persone hanno elaborato. Forse riuscirà ad aprire nuove visioni rispetto ai dogmi della storia dell’arte canonica… Oppure anche lasciare tutto così!Allora la colonna del martirio nella Flagellazione potrà rimanere soltanto una colonna e non un asse di collegamento -axis mundi- con una realtà diversa da quella cosiddetta reale, ma più vera e più pura. La scala rappresentata in quello stesso dipinto, e inondata di luce, allora sarà soltanto una scala e non un messaggio di elevazione e trascendenza. Così come la conchiglia della Pala di Brera sarà soltanto una conchiglia e non una cosmogonia, un’evocazione della nascita del mondo nel momento puro e incontaminato della Creazione. Continuo però a credere che se queste opere,hanno un impatto universale, allora esse contengono un eguale messaggio di valori universali e comuni al genere umano e forse “oltre”, nello spazio e nel tempo. Questo, naturalmente, non ne riduce il valore artistico, ma lo esalta ancora di più come “strumento” e “riferimento esemplare”, di non esclusivo godimento percettivo. Come direbbe Eliade, “…Ci troviamo di fronte ad un atto misterioso: la manifestazione di qualche cosa di assolutamente altro – di una realtà che non appartiene al nostro mondo – in oggetti che fanno parte integrante del nostro mondo naturale, profano”.
Titolo: Piero della Francesca e la saggezza
Autore: Oreste Ruggiero;
Editore: O.R.A.D. Editore
Formato PDF con Digital watermarking
ISBN: 9788890552878
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