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Tantalia

€5,99

Descrizione prodotto

L’omicidio di un uomo di colore durante un comizio separatista scatena una serie di meccanismi a catena che porteranno alla secessione. L’Italia viene divisa in Eleuteria, Stato Pontificio e Panthalassa. I nuovi Stati cooperano tra loro, in particolar modo nella condivisione di affari sporchi, soprattutto narcotraffico, tratta umana a scopo di sfruttamento schiavile e sessuale o mercato di organi. Il protagonista, Epanastatis, è entrato a far parte delle forze di polizia di Eleuteria dopo aver consegnato alla giustizia, mediante delazione, i suoi genitori, rei di violenze domestiche reiterate, abusi di derivazione psicotica e abiezioni varie. Mentre durante il servizio esegue una perlustrazione, Epanastatis viene catturato dagli irregolari, extracomunitari che pensano di servirsi di lui come ostaggio e di sfuggire in tal modo alla cattura ed alla deportazione a fini di tratta. Il loro scopo è fuggire a Tantalia, isola del Mediterraneo ove vige libertà assoluta, al di fuori delle rotte normalmente conosciute. Durante i giorni del sequestro tra Miranda, figlia di Prospero, capo degli irregolari, ed il prigioniero, si stabilisce un contatto telepatico. Epanastatis prende progressivamente coscienza di una realtà che ignorava, e comincia a maturare seri dubbi di coscienza. Un’Italia dopo dell’Italia. Un futuro vicino, immediato, quasi presente, rimanda ad un passato ormai remoto, quello preunitario di un’Italia prima dell’Italia. Ma ancora più forte è il richiamo ad un altro passato, uno più recente anche se già storico, il Ventennio fascista. In una realtà completamente distopica dominata da un radicale sovvertimento delle regole del vivere civile nonché dei principi di umanità, il fascismo diventa un faro per i potenti, il modello cui conformarsi per assicurare stabilità al potere, un periodo dai cui archivi si può attingere per recuperare discorsi e comizi davanti a un popolo che non può accorgersi di questo “reclico” perchè nessuno ricorda più la storia, nessuno più la studia.Un futuro in cui sono tutti “malati di presente” insomma, non solo perchè dimentichi, anzi, ignoranti del passato, ma soprattutto perchè completamente privi di senso di responsabilità verso i posteri cui consegneranno un mondo in totale disfacimento etico e morale.Come per ogni realtà distopica l’atmosfera è totalmente surreale e a tratti diventa onirica e grottesca. Eppure i legami con la realtà italiana attuale sono drammaticamente manifesti. La secessione attuata con la formazione di tre nuovi Stati non è altro che una presa di coscienza e un’accettazione delle effettive spartizioni di ambiti, territoriali e non solo, da parte degli oscuri poteri che spadroneggiano nella Penisola. L’istituzionalizzazione del razzismo “di Stato”, o la legalizzazione della mafia, più che un ribaltamento di valori è solo la fine del buonismo e dell’ipocrisia di facciata dei politici e dell’opinione pubblica.Il protagonista del romanzo è totalmente immerso in questo sistema, anzi, né è egli stesso parte integrante seppur in maniera totalmente disincantata. E’ proprio questa sua partecipazione diretta al nuovo ordine delle cose che lo renderà gradualmente consapevole della sua potenziale forza di ribellione: egli è solo un piccolo e anonimo pezzo strumentale dell’inesorabile macchina che ha instaurato e perpetua il nuovo assetto, ma a volte il saltare di una semplice rotella può far inceppare l’intero ingranaggio. La transizione da uno stato di passiva accettazione a quello del rivoltoso che prende in mano la storia, è scandita dalle numerose tappe di un viaggio interiore che trovano un passaggio obbligato nell’elaborazione della propria infanzia e adolescenza. L’autocoscienza è alla base di ogni lotta di liberazione di un popolo come di ogni singolo individuo. Il protagonista del romanzo agirà per riemergere ed affrancarsi da situazioni di forte oppressione: dal plagio di un padre ingiusto e violentissimo al plagio di una folle dittatura militarista. Non si tratta di due storie diverse che si intrecciano, ma di due momenti di una stessa liberazione, di due lotte, una psicologica, l’altra ideologica completamente compenetrate nella loro dimensione simbolica. Così la Legge dello Stato, incarnata nel romanzo antifrasticamente e kafkianamente da uno dei due dittatori “Nomos”(parola greca per “legge”, appunto), si va ad identificare con la lacaniana “legge del padre”; ed anche il nome dell’altro dittatore, “Orcos”, è sì la parola greca per “giuramento” l’antica istituzione sacrale legata a doppio filo alla “Legge”, ma insieme rievoca una figura mostruosa, un essere che nell’immaginario infantile divora i bambini.
Come espresso da parte della filosofia e della psicologia del pensiero poststrutturalista (Deriddà, Lacan, Foucault), la legge per antonomasia è la “legge del padre”: l’individuo inizia suo malgrado a conoscerne l’esistenza sin da piccolissimo, quando comincia ad apprendere che all’esterno di se stesso esiste qualcosa che agisce da antagonista del proprio “io”, limitando e reprimendo i suoi desideri, cioè la sua identità profonda. La forza coercitiva del padre rappresenta fattivamente e simbolicamente il complesso sistema di interdizioni e prescrizioni che ogni bambino interiorizza inevitabilmente crescendo e che determina la creazione di un “io” socialmente costruito, lontano e alienato dall’ “io” originario e puro dell’identità profonda. Solo la pratica dell’autocoscienza permetterà di recuperare la propria vera identità inabissata, e trasformarsi da oggetto passivo a soggetto agente, da colui che è costruito a colui che costruisce.

Titolo: Tantalia
Autore: Natale Fabiano;
Editore: Cavinato Editore
Formato MOBI con Digital watermarking
ISBN: 9788869821769

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