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W. A. Mozart e la cetra scordata due secoli di dissonanza

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Descrizione prodotto

La figura di Mozart, mica facile non scrivere banalità; all’unanimità forse il più grande musicista della specie umana 1.0. E la vita stessa ancora – nell’immaginario – avvolta nel mistero – almeno si dice. Bambino e genio prodigio come noto, poi spirato – come tutti i geni benedetti dagli Dei (ma maledetti dalla vita) precocemente. Mozart fu un rivoluzionario, una vita diversamente eccentrica e provocatoria, a ben vedere anche nella vita reale, più normale della normalità, una sublime Normalità chè l’essenza della personalità libera, creativa, che pensiero+azione e musica nello specifico, genera semplicemente il futuro, l’evoluzione della razza umana, il Progresso, idealmente inteso (Non il saleriano… di glossatori che riduce tutto al sopra-vivere dei mammiferi, eccetera, o all’apologia acritica dei popoli, piaccia o meno, storicamente arretrati.
Paolo Melandri, musicologo e poeta, diversamente esperto, mai burocratico e parodia di Eustachio come troppi tromboni poco alla Luis Armstrong e semplicemente mediocri e più accademici dello spettro di Adorno nell’Arcadia ideologica…riclona il DNA speciale di Mozart: dalle sue parole la musica meraviglia del Bimbo prodigio attraversa in quadrifonia mai inventata il nostro tempo. È un testo danzante e allegro andante e futurante ecc. Mozart nuovamente essere umano Reale e geniale, come accennato, messaggero della verità-bellezza fatta Musica, laddove le parole sono semplice emoglobina di un cuore di scienza “romantica” destinata nell’avvenire a umiliare qualsivoglia neuroscienza riduzionista (o Psicolinguistica) e non al passo, fondamentale, con il nuovo Immaginario tecnoscientifico, anzi tecne scientifico, per chi ama ascoltare (non le parole sempre caduche, ma la musica, cosmica nel senso fisico estremo per Mozart).
Ed è, l’esplorazione di Melandri, anche un altro Requiem, il non detto lacaniano quasi, ma paradossalmente storia, di pentagrammi paralleli invisibili celati dal bimbo prodigio stesso ai glossatori. Come lo stesso Adorno…
Adorno e Salieri ecc. si rivelano per quel che furono, mediocri prototipi della miseria umana, nani rispetto al genio.
In ogni caso, mandanti retro e post della sua morte delitto contro l’umanità non solo l’unità sapiens Amadeus Mozart.
Wolfgang Amadeus Mozart: non solo e mai più bimbo prodigio, ma, quando i musicologi decifreranno il suo genoma speciale, Bimbo Sapiens!
Un mutante probabilmente da, prima o poi, clonare sul serio.
Per il vero Progresso danzante della futura umanità.

Due parole, ulteriormente sulle sinergie contemporanee di Mozart con altri geniacci, ecc. Ecco Melandri, sempre con parola musica danzante e vivente, al di là degli aneddoti e delle vicende concrete, solarizzare la dinamica delle affinità elettive, la musica e i maestri come simboli della Comunità terrestre della conoscenza potenziale (poi si sa le stecche anche dei Capi di Stato, non solo dei musicologi conformisti, vincono sempre, ma altra querelle).
E una nota sonora, ulteriore, sul poeta urfuturistico Paolo Melandri: quando la poesia diventa, al passo con il nuovo movimento stesso, molto eclettico, tra futuribile e tradizione 2.0, un campione di calcio, capace di dribblare passato, presente, futuro e fare goal! Versi da fuoriclasse, un rococò futurista (neo o Ur), la macchina significante degli anni duemila, trasmutata nell’immmaginale (come deve essere o non essere, irrilevante), quasi un misticismo techno, idealmente non distante dalla news contemporanea dell’elettronica interstellare (Tangerine Dream e Klaus Schulze) arte-fatta in Poesia.

Titolo: W. A. Mozart e la cetra scordata due secoli di dissonanza
Autore: Paolo Melandri;
Editore: Edizioni La Carmelina
Formato EPUB con Digital watermarking
ISBN: 9788896437919

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